Cultura Bologna
copertina di L’arma dell’inganno
21 luglio 2022, 21:45 @Arena Puccini, via Sebastiano Serlio 25/2 40128 Bologna

L’arma dell’inganno

(Operation Mincemeat, Regno Unito/2022) di John Madden (128')

Regia: John Madden

Interpreti: Colin Firth, Matthew MacFadyen, Kelly MacDonald, Penelope Wilton, Johnny Flynn, Jason

Isaacs, Tom Wilkinson

Origine e produzione: Regno Unito / See-Saw Films, Cohen Media Group

Durata: 128‘

È il 1943. Gli alleati sono determinati a spezzare la presa di Hitler sull'Europa occupata e organizzano un attacco in Sicilia, trovandosi davanti a una sfida impossibile: proteggere l'enorme esercito da un potenziale massacro durante l'assedio. I due straordinari agenti del controspionaggio Ewen Montagu e Charles Cholmondeley hanno il compito di escogitare la più ingegnosa e improbabile strategia di disinformazione sulla guerra facendo leva sul più insolito agente segreto.

 

“Come si fa a far sembrare vera una storia finta? È intorno a questa annosa domanda che gira tutto L’arma dell’inganno - Operazione Mincemeat, cronaca minuziosa di una delle più eclatanti operazioni d’intelligence del secolo scorso (in estrema sintesi: nella primavera del 1943 i servizi segreti britannici riuscirono a intessere una rete di depistaggi fantasiosi e geniali, l’obiettivo era far supporre a Hitler e ai suoi alti ufficiali che gli Alleati sarebbero sbarcati in Grecia, e non nel proverbiale «ventre molle» siciliano). Se non ne avete mai sentito parlare è perché l’operazione funzionò alla grande, eppure le conseguenze - lo ricordano le corpose didascalie a epigrafe del film, oltre all’immancabile monito «tratto da una storia vera» - sono note a tutti. Ma come fare, dicevamo, a far apparire credibile ciò che reale non è? Se lo chiedono in continuazione i protagonisti di L’arma dell’inganno, e per provare a rispondere imbastiscono un racconto sempre più ricco, più particolareggiato, più autentico, finendo infine per rimanerne a loro volta imbrigliati. Gli uomini dell’MI6 sono spie, certo, ma sono anche sceneggiatori, in una certa misura, e dunque stregoni, poeti, incantatori di serpenti. E così il loro L’arma dell’inganno è una spy story d’altri tempi, senza dubbio, con tanto di contrastate storie d’amore, parentesi retoriche e cast stellare (Colin Firth, Matthew Macfadyen, Johnny Flynn, Jason Isaacs…), ma è pure un pratico manualetto per i James Bond che verranno. John Madden ama la Storia con la S maiuscola, ma anche la storia del cinema: la differenza - ce lo dice per oltre 120 minuti - non è poi così enorme.”

Maria Sole Colombo, “FilmTV”

 

“L’ispirazione è sempre venuta dal libro Operazione Mincemeat, scritto da Ewen Montagu, e oggi interpretato da Colin Firth. Siamo in un film di spionaggio, e alla base c’è sempre una partita da doppio o triplo gioco. […] Madden cambia il punto di vista del libro. Non si concentra solo sui fatti, ma sulla manipolazione della verità, sulla fake news più riuscita di sempre. Il conflitto resta in disparte, la sequenza dell’attacco è realizzata in modo sbrigativo. Anche perché di sbarchi su spiagge desolate la macchina da presa ne ha descritti tanti. Il film tende i muscoli quando decide di non seguire le convenzioni, di uscire dai canoni dei classici giochi di agenti segreti e interrogarsi sulle diverse sfumature dell’intrigo. Gli stessi eroi inglesi sembrano non essere senza colpa, e Madden è più interessato a indagare sui rapporti di potere. In Miss Sloane del 2016 Jessica Chastain era una spietata lobbysta di Washington. In L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat più si sale nelle gerarchie, più l’uomo diventa cinico. E lo stesso Churchill sembra un politico capriccioso, prima di arrivare alla decisione finale.”

Gian Luca Pisacane, “La Rivista del Cinematografo”