Cultura Bologna
copertina di Fiat Lux. Luci nelle collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
dal 29 set al 27 nov 2022 @ Palazzo Fava - Piano Nobile

Fiat Lux. Luci nelle collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna

mostra a cura di Benedetta Basevi e Mirko Nottoli

La luce come scintilla della creazione artistica: fu Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia a collocare la nascita della pittura nell’attimo in cui l’uomo circoscrisse, con una linea, l’ombra di un suo simile. E ancora la luce come simbolo del divino e del metafisico, del materno e della natura, spesso in contrapposizione al buio come forza oscura, male, non essere. Attorno alla funzione che la luce ha assunto nella storia dell’arte modificandone il linguaggio stesso è costruita la mostra “Fiat Lux. Luci nelle collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna”, in programma dal 29 settembre al 27 novembre prossimi al Piano nobile di Palazzo Fava, il Palazzo delle Esposizioni del circuito Genus Bononiae. Musei nella città di Bologna.

La mostra, a cura di Benedetta Basevi e Mirko Nottoli, si propone di indagare la dialettica tra luce e ombra sul piano artistico, evidenziando le molteplici declinazioni che i singoli artisti ne hanno fornito nelle loro opere: dall’uso dei fondi dorati nelle icone bizantine ai chiaroscuri caravaggeschi, dalla funzione cromatico-retinica nella pittura impressionista all’arte contemporanea dove la luce si fa opera. Sono 45 le opere in mostra tra dipinti, sculture e installazioni, dal XV secolo ai giorni nostri, provenienti dalle collezioni d’arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, che ancora una volta sanno esprimere la loro variegata ricchezza. Arricchiscono il percorso espositivo alcuni brani letterari e QR Code che rimandano a estratti di film, documentari e podcast radiofonici legati al tema di mostra per allargarne la possibilità di fruizione e costruire rimandi e suggestioni.

Le cinque sezioni di mostra, ospitate da altrettante sale del Piano nobile, sono identificate ciascuna da un colore che visivamente sintetizza le azioni della luce: “Luce Divina: l’oro”, “Luce vs buio: ombre”, “Luce: la totalità dei colori”, “Luce pura: bianco” e “Assenza di luce: nero”. Una sesta sala, la Sala Rubbianesca, è interamente occupata da Sognatrice Vanessa di Fabrizio Corneli, opera paradigmatica dell’intera mostra nel suo esplicitare il concetto di immagine come creazione derivante dal gioco tra luce e ombra. Nel percorso espositivo le opere scelte intendono restituire la duplice valenza di ciascun colore, o assenza di colore: così il bianco è legato alla nascita e alla morte, e l’ombra si riscatta in alcune opere dalla sua valenza negativa per diventare indistinto dal quale emerge la possibilità di nuova vita. 

L’utilizzo dell’oro, diffuso soprattutto in epoca bizantina, ha assunto fin dalle origini valore trascendentale, rimando alla divinità, come ben rappresentato nella Sala di Giasone dall’aureola del Cristo Redentore di Elisabetta Sirani (metà XVII secolo) e dal raggio che irrompe durante la Prova di canto nella basilica di San Petronio di Felice Vezzani, fino ad arrivare al suo fertile terreno di applicazione nell’arte contemporanea con le bottiglie di plastica di Nino Migliori nobilitate dalla copertura d’oro e trasformate in Orantes, o con il recupero, quasi filologico, del fondo dorato da parte di Piero Pizzi Cannella nel ciclo Cattedrale. Sono ombre o visioni ectoplasmatiche emergenti dalla tela le Tre persone di Gianni Dessì, come nasce nel gioco di luce e ombra il cinema rappresentato attraverso i fotogrammi di Gianluigi Toccafondo, tratti da un suo film di animazione e la sequenza di Composizioni di Sergio Romiti che nella disposizione rimanda alla pellicola, opere presenti nella Sala di Ludovico. La luce come totalità dei colori si traduce, nella Sala di Albani, in opere che si rifanno alla Pop Art, come #9 di Piero Copertini, e al mito futurista della luce elettrica come sinonimo di modernità con Il fulmine di Alessandro Bruschetti, fino alla luce che diventa essa stessa mezzo espressivo attraverso elementi metropolitani come il ferro e il neon in Suf! di Cuoghi Corsello. La Sala Cesi dedicata al bianco ospita, tra gli altri, lo Schermo Carta di Fabio Mauri, luogo di ogni proiezione e insieme spazio dell’incomunicabilità; nella sua accezione di purezza e vita si materializza nella scultura La madre di Adolf Wildt e nel Ritratto di Fanciulla di Lucio Fontana; è tradotto, attraverso l’alfabeto informale, nell’asetticità del linguaggio dell’era tecnologica nel Quadro oggetto della serie Mitico computer di Mario Nanni. Al nero è dedicata, infine, la Sala degli Allievi: dalla cecità del protagonista del quadro di Johann Carl Loth, Tobia guarisce il padre cieco, al fondo del Concetto Spaziale di Lucio Fontana all’Arlecchino nero di Augusto Murer, che ha perduto i colori ma non la sua aria beffarda e impertinente. In un mare scuro galleggiano le “pacifiche uova” di Luigi Mainolfi, in uno spazio di ambiguità nel quale non ci è dato sapere se esse stiano emergendo o affondando.


Orari di apertura: da martedì a domenica ore 10.00 – 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00)
Aperture straordinarie: martedì 4 ottobre e martedì 1° novembre 2022

Biglietti
- intero 8€
- ridotto 6€ (over 75, forze dell’ordine, giornalisti tesserati, biglietto altra sede Genus Bononiae, Card Cultura, Bologna Welcome Card, portatori di handicap, gruppi con guida Genus Bononiae, gruppi con prenotazione obbligatoria min 10 max 25 persone, studenti universitari fino a 26 anni muniti di tesserino, dai 6 ai 18 anni)
- ridotto scuole 5€ (prenotazione obbligatoria min 10 max 25 pax)

Biglietto cumulativo per le 2 mostre a Palazzo Fava:
al piano nobile Fiat Lux. Luci nelle collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
al secondo piano Giambattista Piazzetta. L’ingegnoso contrasto dei lumi:
- intero 12€
- ridotto 10€ (over 75, forze dell’ordine, giornalisti tesserati, biglietto altra sede Genus Bononiae, Card Cultura, Bologna Welcome Card, portatori di handicap, gruppi con guida Genus Bononiae, gruppi con prenotazione obbligatoria min 10 max 25 persone, Studenti universitari fino a 26 anni muniti di tesserino, dai 6 ai 18 anni)
- ridotto scuole 8€ (prenotazione obbligatoria min 10 max 25 pax)

Omaggio: bambini fino a 5 anni; accompagnatori di gruppi (1 ogni gruppo); insegnanti in visita con alunni/studenti (2 ogni gruppo); un accompagnatore per disabile; possessori di coupon di invito; possessori Membership Card Genus Bononiae; guide con tesserino; studenti universitari ogni mercoledì mattina; giornalisti con regolare tessera dell'Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti) in servizio, previa richiesta di accredito da parte della redazione all’indirizzo esposizioni@genusbononiae.it