Cultura Bologna
3 dicembre 2016, 21:00 @ Teatro Laura Betti

Come un cane senza padrone

con Dany Greggio, narratrice Emanuela Villagrossi

Un itinerario lacerato fra La Nuova Periferia e il deserto. Riflesso della decisione di Pasolini di iniziare a scrivere di situazioni borghesi, personaggi per lui odiosi - “ripugnanti” li definisce nella lettera a Moravia in appendice a Petrolio - “... sì, anche il comunista è borghese. Questa è ormai la forma razziale dell'umanità”.

Il tema della crisi e della “banalità del male” nel quotidiano, dentro il nuovo totalitarismo consumistico, era stato già fulcro di tutto il progetto Rooms, dove nelle analisi della borghesia attuate in chiave cinico-ironica da DeLillo (e da Genet) l’elemento traumatico era compiere un atto estremo, come l'omicidio, per superare la paura della morte. In Pasolini invece è l’avvento di un fatto scandaloso esterno, quale l’irruzione dell’Ospite, o una visitazione angelica e demoniaca, come in Petrolio, a provocare lo svelamento, la frattura...

Negli appunti da 58 a 62 di Petrolio, la "manifestazione" di Carmelo all'ing. Carlo dell'ENI, scatena lo stesso stordimento emotivo che l’avvento dell’Ospite provoca nella famiglia di Teorema: la fascinazione per le immagini evocate e la crudezza matematico/descrittiva del testo ci ha indotto a farne un "film di letteratura", un film raccontato a viva voce da una narratrice "sadiana" come Emanuela Villagrossi. La sua voce, accompagnata da un concerto fisico/acustico degli altri due interpreti maschili, guida il crescendo di questa relazione rivelatoria fra vittima e carnefice, dove Carlo segue Carmelo – “come una cane - anzi come una cagna - al centro di quella grande distesa di terra con tutt'intorno, lontani, contro i loro differenti cieli, i lumi dei vari quartieri”.

Come un viaggio del resto è andare fra le parole di Pier Paolo Pasolini, tra le righe e gli “appunti per” e sempre in movimento sono i personaggi dei suoi film e romanzi, sino al testamento-monumentum Petrolio. Un viaggio che termina, che viene interrotto da una morte violenta, la sola in grado di compiere il definitivo, scioccante montaggio sull’inarrestabile piano sequenza della vita.

Pasolini amava le corse in automobile, le auto sportive, veloci, amava andare in giro di notte solo, “... giro per la Tuscolana come un pazzo, per l'Appia come un cane senza padrone”, sempre in cerca, sempre in attesa, perché sempre, sempre, gli mancava qualcosa: “Egli cercava - ma nel mondo, fra i corpi - la solitudine più assoluta”.


Come un cane senza padrone
ideato e diretto da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con Dany Greggio 
narratrice Emanuela Villagrossi
cura dei testi Daniela Nicolò
editing audio Enrico Casagrande
riprese e montaggio video Simona Diacci
assistenza tecnica Valeria Foti
produzione Motus e Théâtre National de Bretagne, Rennes (Francia)
in collaborazione con Teatro Mercadante di Napoli - progetto Petrolio
e il sostegno di Provincia di Rimini, Regione Emilia Romagna