Cultura Bologna
10 luglio 2021, 21:45 @ LunettArena - Giardini Lunetta Gamberini

Calamity, une enfance de Martha Jane Canary

(Francia-Danimarca/2020) di Rémy Cayé (82') | Schermi e lavagne

Il film viene proiettato ESCLUSIVAMENTE alla LUNETTARENA.

Piazza Maggiore dall'8 all'11 luglio è dedicata al programma della Repubblica delle Idee 2021.

Regia e direzione artistica: Rémy Chayé. Sceneggiatura: Rémi Chayé, Sandra Tosello, Fabrice de Costil. Montaggio: Benjamin Massoubre. Musica: Florencia Di Consilio. Interpreti: Salomé Boulven (Martha Jane Cannary), Alexandra Lamy (Madame Moustache), Alexis Tomassian (Samson), Jochen Hägele (Abraham). Léonard Louf (Jonas), Santiago Barban (Ethan). Produzione: Henri Magalon, Claire La Combe, Claus Toksvig Kjaer per Maybe Movies, Nørlum. Durata: 82’
Copia proveniente da Indie Sales

Prima di tutto, in questo film, c’è uno spazio sconfinato: quello delle pianure dell’ovest con i suoi cieli monumentali e delle Montagne Rocciose che si profilano lentamente all’orizzonte e pian piano si avvicinano. È lo spazio che la carovana, un vero e proprio villaggio su ruote, deve percorrere.

Si tratta di una piccola comunità che va avanti con la speranza di trovare un futuro migliore, più lontano. In questa comunità c’è una bambina di dieci anni. Non è una contestatrice, non è una ribelle, è una ragazza, e le ragazze nei convogli dei pionieri cucinano, lavano i piatti, fanno il bucato, si prendono cura dei loro fratelli e sorelle.

Martha Jane fa ciò che deve, ciò che sembra essere ovvio. Ma una volta assaggiata la libertà è impossibile tornare indietro. Gli incontri, le esperienze che accumula, rappresentano l’opportunità per lei di creare il proprio modo di esistere, con cento anni di anticipo sul suo tempo. Martha Jane può mettersi i pantaloni, tagliarsi i capelli, vivere liberamente. È di questo che abbiamo voluto parlare, è questa l’avventura che abbiamo voluto raccontare.

La vera Calamity Jane si guadagnò da vivere vendendo la propria autobiografia, o interpretando se stessa in spettacoli teatrali, senza molto riguardo per la verità: una piccola bugiarda, che, alla maniera di Tom Sawyer, mentì per sopravvivere, per superare la miseria.

Con questo film, il nostro desiderio è stato quello di costruire un racconto a partire dai suoi personaggi, con temi incarnati, ritratti che parlano tanto della conquista del West quanto dell’oggi. Personaggi complessi ma caratterizzati da grande semplicità nella scelta della veste grafica: forme piatte dai colori forti che si muovono in spazi giganteschi, in cinemascope, supportati dalla musica potente ed ispirata di Florencia Di Concilio che mescola strumenti bluegrass e orchestra sinfonica.

Rémy Chayé

Gli anni formativi di Martha Jane Cannary non sono stati forse vivaci quanto immagina l’animatore Rémi Chayé. Le esperienze adolescenziali dell’avventuriera probabilmente non si addicevano così nettamente a una narrativa di empowerment e secondo l’unanimità delle fonti nessuno la chiamò Calamity Jane prima che compisse venti anni. Ma ciò non toglie che questo film per famiglie sulle sue avventure da dodicenne in una carovana di pionieri è splendido, vibrante e dinamico. Dopo essere stato premiato ad Annecy, Calamity, col suo risplendente immaginario disegnato a mano, la sua storia ricca di azione e la sua atmosfera positiva, merita di essere conosciuto e amato a livello internazionale. Il primo film di Chayé dai tempi di Sasha e il Polo Nord (2015) inizia con pianure sconfinate e melodie squillanti – un luogo che la futura Calamity Jane possa percorrere in libertà è una colonna sonora movimentata che accompagni le sue avventure. Le immagini del film sono realizzate in una palette quasi surreale di verdi, blu, gialli e arancioni, insieme al rosa, al porpora e persino al turchese, ed è subito evidente quanto il paesaggio impressionista e la natura indomabile della protagonista combacino perfettamente. […] Al cuore del film c’è una schiettezza innegabile. Ogni sviluppo narrativo sottolinea le limitanti aspettative di cui le ragazze nel diciannovesimo secolo erano oggetto e mette in mostra quanto il semplice essere se stessa comporti per la sua audace protagonista la rottura di queste aspettative. Sebbene la narrazione non vada sempre per il sottile, Martha Jane prova costantemente il suo valore in un film non solo divertente, ma anche appassionante e intelligente.

Sarah Ward

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