Cultura Bologna

Merletto ad ago con tecnica Aemilia Ars

La Giunta ha approvato l’iscrizione nel Registro della De.Co. Bologna alla produzione dei merletti dell’Aemilia Ars in quanto sapere tradizionale.

Aemilia Ars, la “società protettrice di arti ed industrie decorative nella regione emiliana” che fu fondata nel 1898 a Bologna con il fine di promuovere la riqualificazione estetica e lo sviluppo produttivo delle arti decorative, è attiva ancora oggi in tutto il territorio bolognese attraverso diverse associazioni.

Questa Arte partì da Bologna per conquistare il mondo come è stato ben descritto da Elisa Ricci che ne ha raccolto l’eredità in diverse pubblicazioni. È un patrimonio culturale della città di Bologna che la identifica chiaramente tanto da dedicare una  mostra nel 2001 con numerosi manufatti esposti. 

È una delle eccellenze del territorio così che quando si parla di merletti ad ago con tecnica Aemilia Ars viene immediatamente collegata a Bologna. Gli stessi Musei bolognesi e Biblioteche, al loro interno, custodiscono collezioni riguardanti la produzione dell’Aemilia Ars, sia come disegni che come manufatti realizzati, (Collezioni Comunali d’Arte, Museo Davia Bargellini, Museo del Tessuto e della Tappezzeria Vittorio Zironi, Palazzo Pepoli, la biblioteca di San Giorgio in Poggiale, per esempio). Numerosi pezzi dell’Aemilia Ars si trovano nelle collezioni di  importanti musei del mondo (Museo di Palazzo Davanzati a Firenze, Cooper Hewitt a New York, Victoria & Albert a Londra solo per citarne alcuni). 

Il saper fare il Merletto in Aemilia Ars è sempre stato legato principalmente alle donne, sin dal suo inizio con la fondatrice Lina Bianconcini Cavazza: si insegnava alle ragazze in modo gratuito con l’obiettivo di fornire loro una fonte di guadagno senza allontanarle dalla famiglia portandole poi a proseguire lo studio e plasmare il gusto estetico. 

In seguito l’attività di trasmissione formale è stata portata avanti da scuole pubbliche o private (ad esempio la scuola del Sacro Cuore di Gesù di Bologna), che oggi trovano proseguimento nelle associazioni dedicate. Molte sono le persone coinvolte sia bolognesi sia da altre città italiane e anche da altre nazioni, accomunate dalla stessa passione per il Merletto di Bologna.

Nonostante questo, le maestre merlettaie sono poche, molte di loro formate da Antonilla Cantelli, ritenuta l’ultima maestra merlettaia dell’Aemilia Ars, morta nel 2008. Sono le merlettaie, con il loro saper fare e con un’opera infaticabile, che hanno la responsabilità di studiare, selezionare, codificare e trasferire alle nuove generazioni una pratica artistico esecutiva e che hanno tramandato la tradizione del Merletto facendo sì che sia ancora viva e parte notevole del  patrimonio culturale del territorio. 

La realizzazione del merletto si compone di varie fasi: la progettazione (identificazione dell’oggetto finale), la realizzazione del disegno, la trasposizione tecnica del disegno, la scelta dei materiali e dei punti, la realizzazione del merletto e il confezionamento finale.

L’Aemilia Ars si esegue con l’ago e viene costruito su un supporto di cartoncino dove si adagia il disegno coperto da una carta da lucido trasparente così da non sporcare il filo. Su questo supporto si eseguono dei punti d’appoggio che permettono di guidare il filo nella realizzazione del merletto che si sviluppa  sopra il cartone e seguendo il disegno. 

Il saper fare il Merletto Aemilia Ars, insieme ad altri prestigiosi saper fare Merletti italiani, fa parte del progetto di candidatura UNESCO a patrimonio culturale immateriale “l’Arte di Saper fare il Merletto  italiano”, seguita dal Mibac servizio II, ufficio UNESCO, in particolare dalla Dottoressa Peci e dalla Dottoressa Sinibaldi. Tale percorso, oltre alle Comunità di merlettaie interessate, ha coinvolto le  amministrazioni delle città corrispondenti, tra cui Bologna che ha identificato due referenti nelle persone della Dottoressa Lembi e del Dottor Medica. 

Dal 2017, il merletto ad ago Aemilia Ars è catalogato nel ICCD, inventario Istituto centrale per il  Catalogo e la Documentazione MIBAC. 

Risulta importante la tutela di quest’arte per incentivare ricerche e promuovere professionalità e attività didattiche legate alla produzione artigianale del merletto: la complessa sapienza artistica che  caratterizza questa produzione e la perizia manuale che ne è condizione indispensabile sono oggi affidate alle mani di pochissime persone, le maestre merlettaie, che dovrebbero essere sostenute nella difficile trasmissione di questa tradizione alle giovani generazioni. 

TECNICA DEL MERLETTO AD AGO AEMILIA ARS

Il disegno 

“La matita è una cosa, l’ago un’altra” le nostre maestre ci ripetono spesso questa frase: chi disegna per il  Merletto Aemilia Ars, dovrebbe avere in mente la tecnica e le difficoltà intrinseche. Il disegno va studiato dalla merlettaia, prima di prendere ago e filo. Ogni merlettaia interpreta il disegno a suo modo, anche se ci  sono regole e modalità generali, l’interpretazione di un disegno può essere diversa. 

Il cartone 

Il merletto si esegue sul cosiddetto “cartone” composto da uno o due strati di cartoncino resistente ma  flessibile, il disegno e un foglio di carta lucida che permette di vedere il disegno sottostante ma anche di proteggere il filo dall’inchiostro del disegno. Tutto il lavoro si eseguirà sopra il cartone senza mai andare nella parte sottostante con l’ago.

I punti d’appoggio 

Quando la merlettaia ha studiato il disegno e deciso come interpretarlo, dovrà procedere a posizionare i punti d’appoggio, fondamentali e strategici per la buona riuscita del merletto. I punti d’appoggio sono necessari per sostenere il lavoro di creazione del merletto. Alla fine, verranno tagliati dal rovescio del cartone. Si eseguono utilizzando il refe, un filo di cotone particolarmente resistente e robusto.

Il Filo 

I colori classici di questo merletto sono il bianco e l’ecrù. Ad ogni disegno deve essere abbinato il filo giusto nel senso della grossezza. Nello stesso merletto possono essere usati fili di grossezze diverse. Si utilizzano  diversi materiali, i principali sono: cotone, seta, lino. 

I punti 

I punti dell’Aemilia Ars sono quattro: il punto smerlo, il punto chiaro, il cordoncino e il gruppetto. Devono essere utilizzati per interpretare nel modo migliore possibile il disegno.

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